Perché un dente rimane in bocca tanti anni?
La risposta è semplice: è stato “progettato” per resistere alle forze della masticazione ed agli insulti che il cavo orale ogni giorno fa. Pensiamo al cibo solido, ai liquidi, ai traumi che la bocca, essendo così vicina all’ambiente esterno, riceve.
Abbiamo alcuni alleati che ci aiutano, primo fra tutti la saliva, liquido prodotto dalle nostre ghiandole maggiori, prima fra tutte la Parotide, poi le sottomandibolari e le sottolinguali. Queste producono, complessivamente circa 1,5 litri al giorno. Poi una miriade di ghiandole minori, distribuite uniformemente in tutte le mucose della bocca.
La saliva contiene un enzima, la Ptialina, che inizia la digestione quando inizia la masticazione. Poi, tra gli altri elementi, notevole importanza hanno le immunoglobuline che hanno il compito di abbattere la carica batterica del bolo alimentare.
Ancora, altri alleati della nostra bocca sono tutte le famiglie di batteri, cosiddetti saprofiti, che non sono ostili nei confronti dei nostri tessuti, ma visto che li nutriamo con gli elementi della nostra alimentazione, loro svolgono una funzione regolatrice nei confronti delle specie batteriche più virulente.
L’inizio della attività masticatoria nella bocca, poi, innesca attraverso segnali chimici una pre-attivazione della secrezione acido-enzimatica dello stomaco, in modo che quando il bolo raggiunge lo stomaco, questo è già in grado di at
 
Quindi, come possiamo proteggere i nostri denti?
Possiamo prevenire in diversi modi:
  • ALIMENTAZIONE: una corretta alimentazione è fondamentale per evitare problemi ai denti e alle gengive. Una alimentazione varia è importante sia per mantenere un efficace metabolismo e quindi un corretto stato di salute psicofisico, sia per conservare correttamente l’integrità dei denti. E’ ormai definitivamente chiaro che gli zuccheri, trasformati in acido dai batteri, siano i responsabili della carie. In modo altrettanto chiaro, gli zuccheri semplici, quali glucosio, lattosio,  galattosio, sono attaccati facilmente dai batteri e possono quindi innescare il processo carioso. Processo che ha bisogno di qualche settimana o mese per alterare i prismi dello smalto ed esporre la dentina.  Un altro fattore importante può essere indicato nella cadenza all’assunzione di cibo. Ingerire alimenti in modo regolare e irregolare durante la giornata, contribuisce enormemente ad alimentare la flora microbica con elementi che attaccano lo smalto. Quindi, orari dei pasti regolari sono uno strumento importante nella prevenzione.
  • FUMO: il fumo di sigaretta, sigaro e pipa è un elemento su cui intervenire per proteggere i tessuti duri e molli della bocca. E’ stato dimostrato da molti studi che il fumo favorisce un accumulo di placca più intenso rispetto ad un individuo non fumatore
     
  • IGIENE ORALE: l’igiene domiciliare è un pilastro fondamentale nel mantenimento di una adeguata salute della bocca. La detersione meccanica, effettuata con lo spazzolino, manuale o “elettrico” che sia, è il modo più semplice per eliminare la placca che si deposita sulla corona o sulla radice del dente. Il filo interdentale è un altro elemento fondamentale nella lotta contro la placca batterica. Questo perché lo spazzolino agisce in modo efficace sulle superficie interna ed esterna del dente, ma per la sua forma, non riesce a penetrare nello spazio interdentale, soprattutto nei molari. Quindi, per avere una completezza nell’igiene domiciliare il connubio spazzolino+ filo è imprescindibile.
     
  • IGIENE ORALE PROFESSIONALE: complemento dell’igiene quotidiana domiciliare è l’igiene professionale, effettuata presso lo studio dell’odontoiatra. Questo intervento si rende necessario perché la placca, già poche ore dopo la formazione dei primi depositi, tende ad indurire, soprattutto nelle aree più difficili da raggiungere con lo spazzolino. L’uso di ablatori ad ultrasuoni per i depositi sopragengivali e, soprattutto, curettes usate a mano per i depositi sottogengivali, sono i presidi fondamentali per rimuovere tutti quei depositi che, altrimenti, aderiscono al cemento della radice e progressivamente occupano spazio che viene sottratto soprattutto all’osso alveolare.